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Fornita di STRUMENTAZIONE STEREOSCOPICA
GALILEO, eseguo studi territoriali a carattere morfostrutturale.
In particolare, ho approfondito, sulla copertura stereografica
dell’Istituto Geografico Militare, lo studio delle morfostrutture
del versante orientale etneo che importante ruolo rivestono
nella sismogenesi del settore. Lo studio, in funzione della
problematica trattata, produce quattro tipi di elaborati cartografici
di base:
carta fotogeologica;
carta delle fratture;
carta del drenaggio;
carta delle frane;
e attraverso questi, elaborati speciali
(carta del contrasto morfologico, delle direzioni di strato,
della densità delle fratture, della stabilità
dei versanti, dell’uso del suolo, etc..).
La cartografia può essere prodotta anche in formato digitale.
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Fornita di propria STRUMENTAZIONE INCLINOMETRICA
MOBILE GEOTECHNICAL INSTRUMENTS MK4, utile al rilevamento delle
deformazioni orizzontali dei terreni, dal 1995 ad oggi curo
per committenze pubbliche e private lo studio della dinamica
dei versanti e delle deformazioni indotte nei terreni da scavi
sotterranei o a cielo aperto. L’inclinometro costituisce
un ormai diffuso e consolidato sistema di investigazione e monitoraggio,
che trova largo impiego nell’ingegneria civile e geotecnica.
Atto alla rilevazione di precisione delle componenti orizzontali
di moto, è semplice e duttile strumento per lo studio
ed il controllo delle deformazioni dei terreni e delle rocce, nonché
per la determinazione delle variazioni di assetto
delle strutture. |
Cenni teorici
La rilevazione delle deformazioni dei terreni e delle rocce presuppone
l’esecuzione di fori di sondaggio meccanico (di norma con la
tecnica del carotaggio continuo per l’esatta ricostruzione della
stratigrafia del mezzo attraversato), in seno ai quali vengono, successivamente,
allocati dei tubi inclinometrici, resi solidali al mezzo con l’impiego
di miscela cementizia.
I tubi inclinometrici, solitamente in alluminio, recano quattro scanalature
a 90° che guideranno la sonda inclinometrica nel corso delle misure.
Il momento progettuale è funzionale alla semplice definizione
del numero dei tubi da installare e della loro lunghezza; ciò,
ovviamente, in relazione alla propria specifica problematica.
Ultimata la posa e la cementazione dei tubi, calando in foro una sonda
inclinometrica, si esegue una prima misura (detta “di zero”
o “di taratura”) utile alla definizione dell’assetto
spaziale iniziale del tubo. In altri termini, con la misura di taratura,
si “legge” a varie profondità (di solito ogni metro)
lo scarto angolare tra l’asse del segmento di tubo e la verticale.
A questi valori iniziali saranno paragonati i valori successivamente
acquisiti (con letture “di esercizio” con periodicità
giornaliera, quindicinale, mensile, bimestrale etc., a seconda del
problema in studio) per pervenire al calcolo delle variazioni, nel
tempo, di inclinazione dei vari tratti del tubo.
Poiché gli scarti angolari vengono letti in riferimento ai
due piani ortogonali, materializzati dalle opposte scanalature-guida
del tubo, è possibile definire, alle varie profondità
di lettura, modulo e direzione del vettore spostamento.
Caratteristiche tecniche della strumentazione
La strumentazione inclinometrica si compone di una sonda biassiale
(due sensori montati in posizione ortogonale), che, tramite cavo metrato,
viene collegata ad una centralina di lettura ed acquisizione.
Sonda inclinometrica. Monta nella parte centrale
del suo corpo due servoaccelerometri ad alta precisione. La distanza
tra gli assi dei due carrelli basculanti, ovvero la lunghezza di riferimento,
è di 0,5 metri. La sonda si adatta perfettamente a tubi con
diametro interno tra le guide da 40 ad 85 mm. Il campo di misura dei
trasduttori è pari a ±30° dalla verticale. L’asse
di sensibilità del canale A è allineato con il piano
del carrello, mentre l’asse del canale B è ortogonale
ad A.
L’errore di orientamento dei singoli sensori servoaccelerometrici
è inferiore a ±0,5° rispetto al piano ideale materializzato
dalle ruote del carrello.
L’azzeramento del sistema di misura è contenuto entro
±0,5 mm/m ossia ±0,03° circa. La linearità
è pari a ±0,02% del fondo scala.
Il sistema assicura la possibilità di eseguire letture virtualmente
in tutte le condizioni operative: 20 bar di pressione, temperature
di esercizio comprese tra 5°C e +60°C.
La deriva di zero è pari a ±0,01% F.S. per °C; la
deriva di sensibilità è pari a ±0,015% della
lettura per °C.
Centralina di lettura. Si tratta di una unità digitale
a microprocessore Hitachi HD6303Y, capace di memorizzare circa 27.500
letture complete di data e ora di rilevamento. Il display della centralina,
in fase di acquisizione delle letture, visualizza automaticamente
i valori rilevati per i due canali ed, al contempo, lo scarto con
le rispettive letture coniugate. L’unità è, altresì,
dotata di software di elaborazione e restituzione tabulare e grafica
su display dei dati acquisiti, per un controllo immediato, in sito,
degli stessi.
Cavo. E’ di tipo esapolare, rivestito con guaina
protettiva in poliuretano. Con anima in kevlar, ha una tensione di
rottura min. di 350 kgf. L’allungamento massimo è inferiore
a 5 cm su 100 m con un carico di 20 kg. Il cavo è impermeabile
all’acqua ed opera perfettamente con 20 bar di pressione. Per
tutta la sua lunghezza, il cavo reca, ad intervalli di mezzo metro,
dei fermi metallici che, inseriti nell’apposito fermacavo, consentono
un’effettiva ripetibilità delle misure. Ogni metro del
cavo è segnato con numerazione progressiva.
Elaborazione e presentazione dei dati. I dati acquisiti
dalla centralina elettronica vengono trasferiti ad un personal computer,
quindi elaborati, tramite software appositamente sviluppato. I dati
di una misura di zero vengono elaborati “in assoluto”,
ovvero rispetto alla verticale.
L’elaborato prodotto reca:
• un testo illustrante le principali caratteristiche tecniche
della strumentazione e le modalità operative, nonché le informazioni inerenti i tubi inclinometrici oggetto di lettura
(azimut delle guide principali, fuori terra etc.); le tabulazioni
dei dati numerici acquisiti; .
• le tabulazioni delle elaborazioni assolute; i grafici rappresentanti
entità ed azimut dello scostamento degli assi dalla verticale,
in funzione della profondità.
Per i dati di una lettura di esercizio si procede ad elaborazione
“assoluta” (rispetto alla verticale) e “differenziale”
(rispetto alla lettura di zero). Qualora la problematica in esame
lo richieda, si producono elaborazioni grafiche speciali, anche tridimensionali.
Le caratteristiche strumentali, la tecnica operativa e le elaborazioni
sono conformi alle Raccomandazioni ISRM (1977).
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